1- Che differenza c’è tra Coaching, Counseling e Psicoterapia?

Pscicoterapia è un processo volto a influenzare disturbi del comportamento e situazioni di sofferenza allo scopo di ridurre i sintomi o di modificare la struttura di personalità. Questa attività può essere esercitata esclusivamente da Professionisti iscritti all’ Albo degli Pscicoterapeuti. Il Counseling  prende in esame problemi specifici che non presentano  tratti patologici, quali: difficoltà nel prendere decisioni, gestione delle relazioni con se stessi e con gli altri, sviluppo della consapevolezza personale, ecc.Queste due diverse forme di Relazione di Aiuto hanno in comune il fatto di intervenire sulla globalità della persona e dei contesti in cui vive ed opera, e in ciò si differenziano nettamente dal Coaching, che interviene su un’identità di ruolo che opera in uno specifico contesto (life, professional, relazionale). Il Coaching Professionale, per esempio, è rivolto quindi non al cliente “Mario Rossi” in genere, ma è rivolto a “Mario Rossi Responsabile della Produzione”, ed è focalizzato sulla Performance Professionale, intervenendo sui problemi concreti che Mario Rossi incontra nel suo contesto professionale, o sugli obiettivi che si propone di raggiungere. Per semplificare in una sola frase: la Psicoterapia “cura”, il Coaching “migliora”.

2 – Che differenza c’è tra Formazione e Coaching?

La Formazione si propone di fornire e/o sviluppare competenze (conoscenze e abilità di base) che servono ad interpretare consapevolmente un determinato ruolo organizzativo o una determinata professione.  A seconda delle Competenze da sviluppare, la Formazione si occupa di varie tematiche, ad esempio Comunicazione, Leadership, Tecniche di Vendita…Il Coaching manageriale non ha una tematica o un oggetto prefissato, ma si occupa di aiutare il Cliente a migliorare la sua prestazione professionale, supportandolo nel superamento dei problemi concreti che incontra nel suo lavoro o nella definizione e raggiungimento di obiettivi.

3 – In cosa consiste, praticamente, un processo di Coaching?

Spesso le Aziende chiedono un Coaching per i loro Dipendenti che si trovano ad affrontare particolari difficoltà: cambio di ruolo, situazioni problematiche, ecc., o di cui vogliono incrementare le prestazioni.

In questo caso il Coach incontra il Committente (che potrebbe essere, ad esempio, il Responsabile delle Risorse Umane) per conoscere le aspettative Aziendali, gli obiettivi del Coaching secondo l’Azienda.

Immediatamente dopo incontra il Cliente, e verifica la compatibilità tra le sue percezioni e le sue aspettative e le percezioni e le aspettative Aziendali. Se c’è una sostanziale identità di vedute il Coaching può iniziare immediatamente. Se non è così, il Coach persegue una negoziazione tra gli Obiettivi Aziendali e gli Obiettivi del Cliente, e dopo aver ottenuto l’approvazione di tutte le parti in causa (Azienda, Cliente e Coach) il Coaching può iniziare.

Nel caso in cui si rivolga a noi un Privato o il Titolare di un Azienda, questa fase preliminare viene saltata, in quanto le parti in causa sono solo due e non tre.

Dopo l’individuazione degli obiettivi del Coaching (in base ai quali verrà redatto il Contratto di Coaching) viene fissato un Calendario degli Incontri.

Gli obiettivi riguardano cambiamenti concreti del modo di comportarsi e/o del modo di percepire.

Gli incontri durano 2 ore circa e sono distanziati di una settimana circa gli uni dagli altri. Il numero degli incontri è variabile, in ogni caso non superiamo mai i 10 incontri. La conclusione di un Coaching presuppone che gli obiettivi dichiarati nel Contratto siano stati raggiunti.

 4 – Cosa accade in un incontro di Coaching?

Il Coaching è una Consulenza di Processo che si propone di sviluppare le Risorse del Cliente, per cui il Coach non fornisce soluzioni ai problemi del Cliente, né dispensa consigli. Spesso non sarebbe neppure in grado di farlo, in quanto la soluzione di determinati problemi presupporrebbe competenze tecniche che non necessariamente il Coach possiede.

Durante gli incontri, tipicamente, il Coach rivolge domande al Cliente finalizzate a scoprire comportamenti disfuzionali, a distinguere ciò che funziona da ciò che non funziona, a scoprire soluzioni che si stanno già verificando, a formulare obiettivi, a svelare risorse non utilizzate.

Tra un incontro e l’altro, il Coach può assegnare dei compiti al Cliente, nella convinzione che, se il Cliente mette in campo comportamenti nuovi, otterrà risposte nuove e modificherà l’interazione. Il riesame di quanto accaduto, nell’incontro successivo, aumenterà la conoscenza di ciò che funziona.

5- E’ poossibile un percorso di Coaching più breve?

E un singolo incontro di Coaching può essere utile?Si. Spesso i nostri percorsi sono molto più brevi del numero massimo di incontri, che sono dieci. Dieci incontri non vengono quasi mai effettuati, lo abbiamo stabilito come numero massimo perché, in ogni caso, non siamo disponibili a sprecare il nostro tempo e il tempo dei nostri Clienti in qualcosa che, evidentemente, non sta funzionando.

Anche un singolo incontro di Coaching può essere utile per aumentare la consapevolezza della propria situazione, per superare piccoli ostacoli o per delineare una direzione da intraprendere.

6 – Quali approcci e quali tecniche vengono utilizzate nel Coaching?

Nel Coaching (ma anche nel Counseling e nella Pscicoterapia) esiste una molteplicità di approcci, che partono da presupposti diversi e utilizzano metodiche e tecniche fra loro differenti. Il nostro approccio (che ricerca pragmaticità, efficacia e concretezza) è influenzato dalla PNL, dal Pensiero Sistemico, dal Solutions Focus e dal Coaching Strategico.

7 – A chi può essere utile il Coaching?

A tutte le persone motivate a migliorare le loro prestazioni professionali  e i loro risultati, che abbiano una base di competenza professionale e a persone che vogliano prepararsi a ricoprire un nuovo ruolo.Non è utile per persone  non motivate al miglioramento professionale.

8 – E’ efficace il “Coaching on line”?

Il Coaching è un processo comunicativo in cui entrano in gioco, oltre al canale verbale, anche i canali non verbale e paraverbale, che sono quelli che danno i maggiori indizi dei processi emotivi in atto in una persona in un dato momento; indizi che sono sempre molto utili per una comprensione profonda della situazione.Gran parte dei messaggi non verbali vengono esclusi da una comunicazione on line (tipo Skipe, Google+…) e i messaggi paraverbali vengono parzialmente distorti.Queste limitazioni rendono un coaching interamente svolto “on line” una modalità superficiale e poco efficace.D’altra parte, pensiamo che incontri “on line” (e anche comunicazioni telefoniche, o mediante posta elettronica) possano essere utilmente inseriti all’interno di un processo di coaching che preveda incontri personali tra Coach e Cliente: è importante che il ricorso a questi strumenti sia successiva ad una buona relazione instaurata tra i due.

9 – Quanti tipi di Coaching esistono?

In genere, si distingue il Life Coaching dal Business Coaching.Il Life Coaching è focalizzato sul raggiungimento di obiettivi di vita del cliente, mentre il Business Coaching è orientato alla sua vita professionale.All’interno del Business Coaching, si distinguono varie formule:- Executive Coaching, finalizzato a migliorare i risultati in campo professionale;- Career Coaching, finalizzato ad offrire orientamento e consulenza circa il cambiamento o lo sviluppo della carriera professionale;- Team Coaching, finalizzato a migliorare i risultati di un gruppo di lavoro.

Esiste inoltre il Coaching Sportivo, che ha come obiettivo di migliorare la performance nel campo dello sport, rimuovendo  blocchi e superando limiti.